E’ arrivato il momento per una seconda vita per i circa 100.000 capannoni in vendita in Italia: start up, incubatori, nuove imprese, depositi per e-commerce, riconversioni possono aiutare a sfruttare infrastrutture già esistenti sul territorio e rilanciare intere aree.Dopo la crisi economica che ha portato alla dismissione di numerosi capannoni, soprattutto nelle aree manifatturiere, è arrivato il momento della riconversione e delle nuove opportunità per tutti coloro che vogliono fare impresa.
Il censimento dei capannoni in vendita non è facile, alcuni dati indicano che sono tra gli 80.000 e i 100.000 nel territorio italiano e comprendono immobili ad uso industriale ed artigianale, laboratori, magazzini con annessi terreni di pertinenza. Spesso sono venduti all’asta dai tribunali a seguito di procedure fallimentari, con tutti i vantaggi economici dell’operazione, oppure derivano da contratti di leasing non pagati.
Per chi vuole investire, le maggiori opportunità sono in Lombardia, Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna. Per quanto riguarda le singole città, consultando le inserzioni sul solo sito specializzato www.immobilimpresa.net Milano è in testa con più di 5.000, poi 3.500 per Roma con circa 1.000 per la città di Bologna.
Ciò che emerge è che i dati e quindi le opportunità sono destinate a crescere, infatti dallo studio di un noto commercialista di Brescia che ha analizzato i dati della città che, per struttura socio- economica è simile anche ad altre che rappresentano il nucleo dell’impresa manifatturiera in Italia, come Vicenza, Bologna, Reggio Emilia, Treviso e Bergamo. Solo a Brescia mentre nel 2012 vi erano stati 344 procedure di fallimento, nel 2013 sono state 385 e il dato sembra essere destinato a crescere. Ciò ha aperto molte possibilità per coloro che vogliono inserirsi nei nuovi settori commerciali che riescono ad avere successo, infatti, attualmente i capannoni disponibili nella sola città di Brescia sono circa 600.
La grande disponibilità ha anche un altro effetto positivo per chi vuole investire nonostante il periodo di crisi: da uno studio congiunto condotto da Assolombarda, la Camera di commercio di Milano, Borsa immobiliare di Milano e Fimaa emerge che i costi per l’acquisto di immobili ad uso ufficio o capannoni subiranno costanti diminuzioni fino al 2015.
Diversi i dati riguardanti le locazioni: i canoni di locazione per i capannoni hanno una flessione minore rispetto ai costi per la compravendita. Questo fenomeno è legato al timore di un eccessivo rischio connesso all’acquisto e alla volontà di non bloccare i capitali necessari per l’acquisto, vista anche la restrizione nell’accesso al credito. Il calo delle compravendite di immobili è di circa il 70% questo porta ad una caduta dei prezzi notevole e che può aprire la strada a veri e propri affari per chi vuole iniziare un’attività commerciale.”