Immobili non residenziali “strangolati dal fisco” e i proprietari di immobili, “rispetto all’anno scorso, nel 2014 dovrebbero pagare 4,6 miliardi di euro in piu'”. Questo è ciò che la Cgia di Mestre dichiara, secondo cui “tra Imu, Tasi al 2 per mille e Tari, nel 2014 gli italiani pagheranno 32,5 miliardi”. “Su case, negozi e capannoni il carico fiscale ha ormai raggiunto un livello record”, e, nel caso in cui l’aliquota media della Tasi applicata sulle prime abitazioni si attesti quest’anno al 2 per mille “Il peso complessivo delle tasse, delle imposte e dei tributi rischia di superare i 53,7 miliardi di euro –”.
” il segretario della Cgia dichiara: Un tempo, quando l’acquisto di una abitazione o di un altro tipo di immobile costituiva un investimento, oggi si è trasformato in questa realta: chi possiede una casa o un capannone sta vivendo un incubo. Tra Imu, Tasi e Tari gli immobili sono sottoposti ad un peso fiscale insopportabile”.
Se in questi ultimi sette anni il prelievo legato alla redditivita’ degli immobili e’ aumentato leggermente (+ 1%), quello riferito ai trasferimenti di proprieta’ e’ sceso del 23%, a seguito della fortissima crisi che il mercato immobiliare ha subito in questi ultimi anni. Solo il gettito riconducibile al possesso dell’immobile ha subito un vera e propria impennata: se ipotizziamo che nel 2014 l’aliquota media Tasi sull’abitazione principale si attesti al 2 per mille, dal 2007 ad oggi il prelievo e’ destinato a crescere dell’88%. “Tra l’Imu, la Tasi al 2 per mille e la Tari – conclude Bortolussi – nel 2014 gli italiani pagheranno circa 32,5 miliardi di euro. Questo importo incide sul prelievo totale per il 60%. Tenendo conto di tutto il sistema fiscale che grava sul mattone, nel 2014 i proprietari di immobili dovrebbero pagare 4,6 miliardi in piu’ rispetto al 2013. Una buona parte di questo aumento va attribuito all’introduzione della Tasi che appesantira’ il prelievo fiscale soprattutto sui proprietari che possiedono un immobile ad uso produttivo”.