In Italia i piccoli esercizi commerciali, soprattutto nei centri storici, vanno man mano scomparendo, contestualmente il dibattito sulle chiusure domenicali continua a suscitare interesse.
Osservando gli ultimi 10 anni, dal 2008 al 2018 quasi 64.000 negozi hanno abbassato definitivamente la saracinesca, con una riduzione dell’11,1%.
Tramite l’Osservatorio curato dall’Ufficio Studi di Confcommercio sulla “Demografia d’impresa nelle città italiane”, si evince che nei dieci anni di monitoraggio sia cresciuto del 15% il numero delle attività di alloggio e ristorazione.
A risentire di più di questo calo sono stati i centri storici che hanno perso il 13% dei negozi in sede fissa, svuotandosi sempre di più anche a causa dell’aumento dei canoni di locazione che costringono i commercianti a spostarsi verso le periferie, alla ricerca di un affitto più basso.
Le attività commerciali che subiscono di più la crisi sono in ordine:
- librerie,
- negozi di giocattoli,
- abbigliamento e scarpe,
esentati dal fenomeno calo fatturato: i negozi di tecnologia, le farmacie, la ristorazione.
Articolo di Andrea Fantini, fonte Ufficio Studi di Confcommercio e monitorimmobiliare